Sacerdote e cartografo genovese Bartolomeo de Pareto (nome completo Bartolomeo Trincherio di Pareto). Carta nautica realizzata nel 1455 per il Papa Nicolò V (Nicolaus Qintus) al secolo Tomaso Parentucelli (Sarzana, 15 novembre 1397 – Roma, 24 marzo 1455).
Dagli atti della riunione del Consiglio di S. Giorgio del 26 novembre 1453, sappiamo che Pareto era già in quel periodo l’unico genovese «peritum in arte ipsa conficiendarum cartarum navigabilium» (da Belgrano, 1867, pp. 495 s.).
Classificata come “Carta nautica 1” si trova alla Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele II di Roma.
Si tratta di un carta portolana decorata e di grande raffinatezza. Compreso il collo della pergamena misura cm. 148×70.
La leggenda a sinistra dice: “Presbiter Bartholomeus de Pareto civis Janue Acolitus Sanctissimi Domini Nostri Pape composuit hanc cartam MCCCCLV in Janua”.
Sotto la leggenda un’altra iscrizione della quale è leggibile solo la prima parola “Camara…”. Secondo il geografo Pietro Amat di San Filippo la scritta latina potrebbe indicare che il Planisfero era proprietà della Reverenda Camera Apostolica
Il Planisfero contiene tutto il mondo conosciuto all’epoca. Tra l’altro vi è rappresentata nell’Oceano Atlantico la famosa isola di Antillia con riferimento alle isole che gli isolani delle Canarie, Azzorre e Madera fantasticavano trovarsi oltre l’orizzonte occidentale.
Il Planisfero era stato dato per scomparso dopo la morte del suo ultimo proprietario, il gesuita spagnolo Juan Andrés morto a Napoli nel 1817. Venne poi ritrovato in un ripostiglio appartenente ai gesuiti in una stanza della Biblioteca Vittorio Emanuele II.
Il ritrovamento venne descritto dal geografo italiano Pietro Amat di San Filippo nelle “Memorie della Società Geografica Italiana. Volume I. Roma. 1878” in un saggio dal titolo “Del Planisferio di Bartolomeo Pareto del 1455 e di altre quattro carte nautiche ritrovate testè nella Biblioteca Vittorio Emanuele in Roma”.
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma venne inaugurata il 14 marzo 1876, in un’ala del palazzo cinquecentesco del Collegio Romano, già sede dell’antica Biblioteca Secreta o Major dei Gesuiti. Come già detto, in un ripostiglio dei gesuiti avvenne il ritrovamento della carta nautica del Pareto.
La Biblioteca dopo circa un secolo venne trasferita in un nuovo complesso, totalmente in cemento armato, vetro e alluminio, nella zona archeologica Castro Pretorio, tra la stazione Termini e la Città Universitaria.
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